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Newsletter n. 1/2021

Saluto del Presidente

Care Colleghe, Cari Colleghi,

può risultare anacronistica, nel tempo delle accelerazioni telematiche che consentono con un semplice “click” di mettersi in contatto con il mondo e trasmettere in tempo reale atti e avvisi, notizie e messaggi, la scelta del Consiglio dell’Ordine di rivalutare e riproporre il più tradizionale dei mezzi di comunicazione: una sorta di “bollettino”, in chiave contemporanea denominato quindi “newsletter”, che possa diffondere nel modo più tradizionale le riflessioni meditate e qualche volta provocatorie che ogni iscritto potrà formulare e comunicare ai propri colleghi.

Ne potrà nascere un dibattito costruttivo, incoraggiante, franco e positivo che è stato per anni una sana tradizione quando i colleghi erano forse duecento; ma che può riproporsi come utile e qualificante per un Ordine, che di fatto, si è decuplicato nell’arco degli ultimi decenni.

I tristi eventi, che dal febbraio 2020 hanno cambiato le nostre vite, hanno reso ben più sporadico, se non quasi eccezionale, il contatto umano tra colleghi, fra i quali ciascuno di noi può annoverare persone nei cui confronti si nutrono sentimenti di stima e anche di amicizia.

Come sottolineò l’avv. Giuseppe Zanardelli, nel discorso di inaugurazione nella prima adunanza annuale del Collegio degli Avvocati di Brescia, “è uno dei più bei lati dei costumi del foro, per cui esso spiccatamente si distingue da altre professioni, arti e mestieri, questa fraterna amicizia, che senza toglier nulla alla vivacità delle opinioni, al calore delle lotte giudiziarie, fa sì che finita l’udienza i combattenti si stringano affettuosamente le mani, e, deposta la toga, nell’avversario non resti più che l’amico.”

A distanza di quasi 150 anni, possono cambiare le modalità di espressione, ma non deve mutare lo spirito che anima la nostra professione.

il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Brescia

avv. Fausto Pelizzari

Dal fronte formazione ...

L’emergenza pandemica ha comportato una profonda trasformazione anche nelle modalità di organizzazione e fruizione degli eventi formativi, per un lungo tempo obbligatoriamente realizzati solo con modalità a distanza. Attualmente, come sapete, è di nuovo (e ancora) possibile ripristinare incontri formativi in presenza, ma gli accadimenti lasciano sempre tracce e non si può, semplicemente, riavvolgere la pellicola.

 

Effettivamente, gli eventi formativi su piattaforme digitali consentono un confronto estremamente variegato e qualificato, ben più complesso da ottenere se i partecipanti, discenti e docenti, si riuniscono in presenza.

 

E, tuttavia, abbiamo tutti sperimentato l’indispensabilità della prossimità e della relazione personale per il miglioramento: difficilmente, infatti, gli incontri da remoto consentono di coltivare nuovi rapporti di conoscenza con i colleghi e di confronto tra le personali esperienze, che sono necessari per migliorare la nostra attività.

 

Sulla base di tali coordinate, l’attuale Consiglio ha implementato le misure organizzative che consentono di svolgere sia incontri solo da remoto, che incontri in presenza (in questo caso, con ulteriore possibilità di collegamento da remoto, sia per i relatori che per i fruitori).

 

Avete così potuto verificare che il caffè deontologico è stata occasione di dialogo attraverso una piattaforma digitale per tutto il 2020, se si eccettua il primo incontro nel lontano gennaio 2020. Nella medesima forma sono proseguiti gli incontri di tutto l’anno in corso. Il prossimo si svolgerà il 19 novembre 2021 alle ore 14.30 e verterà su un tema che vediamo ricorrere nei quesiti deontologici che giungono al Consiglio, quello della facoltà di testimonianza del professionista in relazione alla propria funzione: una facoltà il cui esercizio richiede estrema ponderazione, posto il basilare e prevalente dovere di segretezza che connota ontologicamente l’avvocato nell’esercizio della professione. La segretezza, invero, contribuisce ad esprimere e preservare la libertà, prerogativa onerosa dell’avvocato.

 

Su piattaforma si terrà il 12 novembre p.v. il convegno che la Scuola Forense ha organizzato sul tema “Le obbligazioni solidali”, mentre in presenza, all’auditorium Capretti a partire dall’11 novembre 2021, si potrà frequentare il corso di lettura del bilancio, organizzato dalla Fondazione degli Studi Economico-Giuridici.

 

Il 26 novembre p.v.  si svolgerà, sia da remoto che in presenza, all’auditorium Capretti, l’incontro organizzato dall’Ordine e dall’Organismo di Composizione della Crisi sul tema “La disciplina concorsuale alla vigilia dell’entrata in vigore del codice della crisi: novità introdotte dal D.L. 118/2021 e questioni attuali in tema di sovraindebitamento”.

 

Da ultimo, richiamiamo le possibilità che il regolamento n. 6/2014 del CNF contempla in materia di riconoscimento e distribuzione di crediti, tenuto conto delle delibere assunte dal CNF durante il periodo emergenziale. Sono, infatti, in via di ultimazione le verifiche sul corretto assolvimento dell’obbligo formativo del triennio 2017/2019 (nonché dell’anno 2020). E’ invece prossimo a spirare questo 2021, che il CNF ha deliberato di non conteggiare ai fini del triennio formativo (delibera CNF 310/2020).

 

In particolare, qualora la propria posizione non risultasse regolare nel triennio 2017/2019, anche solo per un eccesso di crediti conseguiti in una delle annualità e un difetto in altra, può essere rivolta istanza perché sia disposta l’imputazione dei crediti in eccesso alla contigua annualità, nei limiti previsti dall’art. 12 reg. 6/2014; ancora, laddove nel complesso il professionista avesse coltivato la propria formazione, pur non avendo conseguito tutti i crediti previsti per ciascuna annualità o nel triennio, potrà formulare istanza perché venga valutato se, nel complesso, possa essere rilasciato l’attestato di formazione continua (art. 25 reg. 6/2014). I crediti conseguiti in eccesso rispetto ai 5 previsti nel 2020, possono essere imputati al triennio precedente (previa istanza alla commissione formazione) o all’annualità in corso (utilizzando in proprio la funzione di Sfera).

 

L’adempimento dell’obbligo di formazione continua è nella legge professionale espresso come un dovere, anche di rilievo deontologico, ma ben sappiamo che esso, nella sua essenza, costituisce un aspetto che ciascun avvocato, come tale, ha da sempre coltivato. Nessuna adeguatezza di prestazione può sussistere, invero, in assenza di un continuo e doveroso studio delle materie nelle quali offriamo la nostra assistenza.

 

In ogni caso, l’Ordine è a disposizione per valutare i dubbi e le difficoltà che dovessero sorgere.

 

la commissione formazione

Comitato Pari Opportunità

Dalla fine dell’anno 2018 in seno all’Ordine degli Avvocati di Brescia è stato istituito il primo Comitato per le Pari Opportunità, dandosi così attuazione alla Legge Professionale n. 247/2012.

Lo statuto del Comitato, che riprende chiaramente lo spirito e le finalità richiamati nella Legge Professionale, prevede che il Comitato si proponga di favorire e sviluppare, anche tramite il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, azioni positive per attuare le pari opportunità nell’accesso, nella formazione e nello svolgimento dell’attività professionale.

L’attenzione del Comitato si estrinseca a 360°, e dunque non è rivolto soltanto alla ben più nota questione di genere, ma a tutte quelle situazioni in cui non vi siano pari opportunità di accesso e di svolgimento della nostra professione, quale ad esempio una condizione di disabilità, di malattia, di svantaggio generazionale, etc.

Compongono il Comitato, nell’attuale composizione, otto membri eletti dagli iscritti all’Ordine e un membro designato dal Consiglio dell’Ordine, per totali nove membri: l’avv. Chiara Gorlani quale Presidente, l’avv. Giulio Soldà quale Vice Presidente, l’avv. Beatrice Ferrari quale Segretario (nonché componente in nostra rappresentanza presso il Comitato Pari Opportunità presso il Consiglio Giudiziario), l’avv. Barbara Botti, l’avv. Marco Rigoni, l’avv. Leonora Mazzocchi, l’avv. Grazia Castauro (quest’ultima componente del comitato designato dal Consiglio dell’Ordine al suo interno e quindi anche consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Brescia), l’avv. Maria Pia Cimini, l’avv. Andrea Barbieri.

Il Comitato dura in carica quattro anni e, pertanto, l’attuale composizione resterà sino alla fine del 2022; poi gli iscritti all’ordine bresciano saranno nuovamente chiamati al voto, che è distinto da quello espresso per l’elezione del Consiglio dell’Ordine.

Gli iscritti possono trovare un resoconto dettagliato dell’attività svolta fino ad ora dal Comitato nei verbali delle sedute mensili, che sono tutti pubblicati nell’apposita sezione del sito dell’Ordine degli Avvocati di Brescia. Tra i diversi progetti cui si sta dedicando il Comitato, preme evidenziare il “Progetto per l’abbattimento delle barriere architettoniche esistenti negli Uffici Giudiziari bresciani” ed il “Progetto Asilo Nido”, che verranno diffusamente illustrati.

L’auspicio del Comitato è quello di essere preso come punto di riferimento istituzionale a cui rivolgersi ogniqualvolta un collega incorra in situazioni nelle quali l’accesso o lo svolgimento della professione gli sia impedito o reso più difficoltoso per motivi di svantaggio connessi ad una propria particolare condizione. A tal proposito si ricorda il Comitato è reperibile via mail all’indirizzo di posta elettronica cpo@ordineavvocatibrescia.it oppure telefonicamente sempre presso la segreteria dell’Ordine.

la Presidente del Comitato per le Pari Opportunità

dell’Ordine degli Avvocati di Brescia

avv. Chiara Gorlani

L'avvocatura e i diritti umani

Sono ancora negli occhi di tutti le recenti immagini provenienti dall’Afghanistan con il giogo del fondamentalismo tornato a mettere a repentaglio i diritti dei cittadini e, soprattutto, delle cittadine di quel martoriato Paese.

E preoccupanti sono le notizie che continuano a giungere e che vedono come vittime anche gli avvocati nell’esercizio della loro funzione di tutela e promozione dei diritti.

Anche per questo occorre continuare a partecipare e sostenere le iniziative dell’O.I.A.D. (Osservatorio internazionale degli avvocati in pericolo), di cui l’Ordine di Brescia è membro sin dalla costituzione.

Del resto nel corso di quest’anno molteplici sono state le iniziative cui abbiamo partecipato, tra cui rammentiamo, in particolare, la giornata mondiale dell’avvocato minacciato, che cade ogni 24 gennaio e le diverse azioni, che si sono succedute in questi mesi, in favore dei molti avvocati Turchi perseguiti ed incarcerati per l’adempimento coraggioso della propria funzione. Come si potrebbe non ricordare il sacrificio di Ebru Timtik, che ha lottato fino alla morte per l'affermazione dei diritti fondamentali e per la libertà nel regime di Erdogan o il calvario del collega turco Aytac Unsal che, dopo 213 giorni di digiuno insieme ad Ebru, è stato rilasciato per cure mediche a pochi passi dalla morte, salvo poi essere nuovamente incarcerato il successivo 9 dicembre nel carcere di Edirne. Al suo ingresso è stato sottoposto ad ispezione corporale anche interna, e poi è stato posto in isolamento.

Purtroppo le minacce, gli arresti e le uccisioni, da Ankara a Baku, da Teheran a Pechino, hanno investito i difensori, nel mirino dei regimi totalitari, che hanno messo in tal modo sotto attacco la libertà di tutti: in Iran l'avvocata dei diritti umani Nasrin Sotoudeh, simbolo della resistenza al regime degli ayatollah, è stata condannata alla pena di 33 anni di carcere e 148 frustate.

A Bengasi è stata uccisa l'avvocata Hanan al Barassi, messa a tacere per aver denunciato corruzione e violenze dei dignitari locali mentre in Cina l'ex avvocata blogger Zhang Zhan ha sfidato Pechino denunciando violazioni e bugie di stato sulla crisi del Covid ed è, perciò, stata condannata a 4 anni di carcere.

In questo breve resoconto non vogliamo, però, dimenticare i tanti e troppi avvocati, che in ogni parte del mondo sono quotidianamente sotto attacco, per i quali è fondamentale una piena e consapevole conoscenza e condivisione da parte di tutti noi (link OIAD).

Infine ricordiamo che nel corso di quest’anno l’Ordine di Brescia, con la propria commissione diritti umani, ha deciso di aderire all’Unione Crint Italiane, ovvero un coordinamento agevole ed informale delle commissioni diritti umani e relazioni internazionali di molti COA italiani, con il duplice scopo di aumentare la capacità di azione e di condividere momenti formativi.

la commissione diritti umani

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Questa newsletter non vuole essere un bollettino “dall’alto”, ma vuole vivere con l’apporto di tutti gli iscritti all’Ordine.

Per ogni contributo, suggerimento, richiesta, istanza … e tutto “quanto occorrer possa”, è attiva la casella mail biblioteca@ordineavvocatibrescia.it

Brescia, 10 novembre 2021

Ordine degli Avvocati di Brescia

Via S. Martino della Battaglia, 18 25121 - Brescia | 00887710176

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